Il problema dei rifiuti tessili

Il problema dei rifiuti tessili

Solo l’1 per cento degli abiti prodotti nel mondo sono riciclabili

La puntata di lunedì di Presa Diretta ha riacceso il faro sui rifiuti tessili. Dalla trasmissione di Rai3 è emerso che solo l’1 per cento degli abiti prodotti nel mondo sono riciclabili. Va da sé che questo comporta una mole di rifiuti dell’abbigliamento impressionante. Ogni anno vengono prodotte 62 milioni di tonnellate di abbigliamento e accessori. Il 30 per cento di questa produzione è di bassa qualità per tenere un costo basso. E dunque dopo un anno finisce nella spazzatura.

Quelli che non finiscono nella spazzatura vanno negli inceneritori, generando così tonnellate di Co2. Ogni anno vengono inceneriti 12 milioni di indumenti. Questi contribuiscono all’incremento dell’effetto serra, portando l’industria tessile ad essere secondo per livelli di inquinamento solo a quella del petrolio. Ci sono poi i casi delle fabbriche tessili abusive. In quel caso gli scarti della lavorazione alimentano i roghi tossici.

Nella puntata di lunedì di Presa Diretta le analisi sui capi di abbigliamento acquistati nel corso dell’inchiesta hanno accertato le presenza di sostanze nocive che alterano i livelli ormonali. Anche sui capi per bambini. C’è qualcuno che però sta andando in controtendenza con questa politica. Grazie alla campagna Detox di Greenpeace 80 brand del settore del tessile hanno accettato di eliminare le sostanze chimiche pericolose.

Redazione
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