La farmacia è un luogo sicuro per le donne vittime di violenza. Un luogo dove possono denunciare senza che il loro aguzzino abbia sospetti. Senza attirare troppa attenzione. Per questo è considerevole l’importanza del progetto Mimosa. Riattivato anche quest’anno, il progetto permette di fornire strumenti utili alle vittime e di sensibilizzare sul tema della violenza di genere. A lanciarlo l’associazione Farmaciste Insieme con l’obiettivo di raccogliere richieste di sostegno ed indirizzarle alle autorità o alla rete di protezione per contrastare ogni contesto di abuso e violenza.

La campagna antiviolenza avviata nel 2014, viene sostenuta da Federfarma e da fondazione Vodafone, Quest’ultima ha messo a disposizione Bright Sky, una applicazione scaricabile gratuitamente. Il qr code per scaricarla è presente sul materiale informativo distribuito nelle circa 19 mila farmacie italiane. Ad utilizzarla per segnalare casi di abuso e violenza domestica possono essere, oltre alle vittime, anche vini, parenti, amici.

«Non possiamo più permettere che violenze continue ed ingiustificate, scandiscano il vissuto di molte donne; oggi più che mai, credo sia opportuno maturare una coscienza collettiva, atta non solo a sensibilizzare, ma anche ad educare le nuove generazioni», ha commentato la delegata per la Liguria dell’associazione Farmaciste Insieme, Carolina Carosio.

Già nelle scorse settimane le farmacie si erano rese protagoniste di una campagna antiviolenza. Grazie ad un accordo tra Anci, Federsanità Umbria, il Centro regionale Pari opportunità, Assofarm, Federfarma Umbria e Ordine dei farmacisti di Perugia e Terni il numero nazionale Antiviolenza 1522 sarà presente sugli scontrini delle farmacie pubbliche e private che aderiranno. Sullo stesso sarà indicato anche il cellulare del centro antiviolenza di riferimento. Una campagna che era già partita in altre regioni. Tra le prime, già lo scorso maggio, la Puglia.

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