La bozza resa nota nella tarda mattinata di oggi
Già nei primi giorni delle consultazioni di Giuseppe Conte con i gruppi parlamentari avevamo detto che il nascente governo giallorosso avrebbe dovuto lavorare molto sulle questioni sociali. Da più parti erano giunte anche richieste di cambio di tendenza su quei temi. La conferma che le questioni sociali saranno centrali nell’azione del nuovo governo arriva dai punti programmatici resi noti questa mattina. Dei 26 punti del programma di governo che il M5S ha reso pubblici ci sono l’ambiente, la solidarietà, il contrasto alle mafie, la regolamentazione dei flussi migratori.
Il green new deal è stato richiamato da più parti. Anche dai gruppi che hanno fatto sapere che avrebbero sostenuto il governo. Soprattutto da Liberi e Uguali, oltre agli stessi attori di questa nascente compagine, ovvero M5S e Pd. Nella bozza si legge che si vuole inserire la protezione dell’ambiente fra i principi fondamentali della Costituzione e potenziare le politiche sul dissesto idrogeologico.
Sul contrasto alle mafie anche il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra del M5S, ha più volte detto che si sarebbe potuto fare di più. Al punto 13 della bozza si legge che «occorre potenziare l’azione di contrasto delle mafie e combattere l’evasione fiscale, anche prevedendo l’inasprimento delle pene per i grandi evasori e rendendo quanto più possibile trasparenti le transazioni commerciali».
Il tema dell’immigrazione può essere uno di quelli più divisivi. Nè Conte nè Di Maio hanno infatti sconfessato le politiche dei decreti Sicurezza voluti da Salvini. Nella bozza si dice che «è indispensabile promuovere una forte risposta europea al problema della gestione dei flussi migratori» e che «in materia di sicurezza dovrà essere aggiornata seguendo le recenti osservazioni formulate dal Presidente della Repubblica».
Nella bozza si rilanciano anche temi come la crescita, gli investimenti per lo sviluppo, la tutela dei consumatori, l’equità fiscale, la tutela dei beni comuni come la scuola, l’acqua pubblica, la sanità.
Ciro Oliviero