Cinque braccianti sfruttati
Un imprenditore di 37 anni della provincia di Lecce è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Gallipoli per caporalato. Le accuse nella fattispecie sono di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro.
I fatti, che si sono svolti a Nardò, vedono vittime dello sfruttamento cinque braccianti di nazionalità tunisina che erano impiegati nel terreno agricolo per la raccolta delle angurie. Queste persone vivevano in condizioni fatiscenti in alloggi di campagna improvvisati. Abitazioni di fortuna sprovviste delle norme igieniche e sanitarie minime per la vivibilità.
Gli operai agricoli venivano sfruttati sia in termini di ore di lavoro che di paga. Ad ognuno di loro veniva infatti riconosciuto un euro e 40 centesimi per ogni quintale di angurie raccolto.
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