Il presidente della Regione ha firmato l’ordinanza che conferma quanto disposto già la scorsa estate
In un’intervista rilasciataci il 23 marzo dello scorso anno la senatrice Gisella Naturale aveva sottolineato che il lavoro per il contrasto al caporalato «richiede pianificazione quale quella iniziata a febbraio dello scorso anno con l’approvazione del Piano triennale 2020-2022 di contrasto allo sfruttamento lavorativo e al caporalato. I principali mezzi sono la prevenzione e la vigilanza». La strada era già in salita, dopo il fallimento della misura voluta dall’allora ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova. Ma non si è spianata. Anzi. E non è che le istituzioni di altri livelli si siano mosse in maniera energica nel contrasto allo sfruttamento del lavoro.
La Regione che ha fatto qualche passo è stata la Puglia. Lo scorso anno i sindaci di Brindisi, Riccardo Rossi, e di Nardò, Pippi Mellone firmarono le ordinanze che vietavano di lavorare nei campi nelle ore più calde della giornata. Anticipando anche l’ordinanza del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che vietava di lavorare tra le 12.30 e le 16 fino al 31 agosto del 2021. Nel giorno in cui inizia l’estate – anche se le temperature l’hanno anticipata di qualche settimana – la Puglia conferma la linea dello scorso anno. Oggi il governatore Emiliano ha firmato l’ordinanza che vieta, da oggi e fino al 31 agosto, il lavoro nei campi tra le 12.30 e le 16.
@dalsociale24