Qualità della vita: ridisegnare il welfare

Qualità della vita: ridisegnare il welfare

Per il Portavoce del Forum, Giovanpaolo Gaudino, è necessario «ridisegnare il welfare. La Campania deve cambiare passo e le prossime elezioni sono il banco di prova»

Se Cagliari, Ravenna e Trento ridono, le province della Campania piangono. Questo se si vuole sintetizzare la classifica sulla qualità della vita pubblicata pochi giorni fa da Il Sole 24 Ore. Soprattutto per quel che concerne bambini ed anziani. Su 107 province, Salerno è al 101 posto per la qualità della vita dei bambini. Napoli al 100esimo, Caserta 97, Benevento 96, Avellino 94. Inoltre Salerno è 106esima per scuole accessibili. Peggio fa solo Agrigento. Due temi, quelli dei servizi ai minori e l’accessibilità dei luoghi pubblici, che vanno di pare passo. Ma evidentemente non nelle logiche delle pubbliche amministrazioni del Mezzogiorno.

Le città campane non vanno granché meglio nella classifica sulla qualità della vita degli anziani. Caserta è 99esima, Benevento 98, Avellino 93, Salerno 92 e Napoli 71esima. Anche in questo caso c’è una provincia campana, Caserta, ad occupare uno degli ultimi posti sui servizi dedicati agli anziani. La città della Reggia è al 105esimo posto per spesa pubblica per il trasporto di disabili ed anziani. In coda alle tre classifiche stilate dal quotidiano molte province del Mezzogiorno. A questi dati si aggiungono quella della dispersione scolastica. Nella città metropolitana di Napoli il 22,1% dei giovani abbandona gli studi. A Caserta il 17,9, a Benevento il 17, a Salerno il 15,3, ad Avellino il 9,3 per cento.

A questi dati si aggiungono quelli che toccano con mano gli enti del terzo settore impegnati quotidianamente nel fornire servizi e sostegno ai cittadini più fragili. Come la mancanza di servizi adeguati per le persone con disabilità, la carenza della macchina amministrativa. E ancora il mancato supporto delle istituzioni anche nei servizi che il privato sociale gestisce per conto del pubblico. Mancanze che incidono anche su «altri fattori economici. Per questo il Mezzogiorno non riesce a crescere», ha sottolineato il Portavoce del Forum del Terzo Settore della Campania, Giovanpaolo Gaudino.

«I servizi vanno organizzati in considerazione dei soggetti fragili. Dalla presa in carico dei bambini per lìaccompagnamento alla crescita fino alla rete di protezione per gli anziani. Il welfare – ha aggiunto Gaudino – deve essere al centro delle decisioni politiche, al centro della visione delle amministrazioni, soprattutto dei comuni capoluogo. Bisogna costruire un’idea di società più attenta al bisogni dei cittadini, un welfare moderno e sussidiario. Bisogna puntare sui servizi. Ridisegnare il welfare. La Campania deve cambiare passo e le prossime elezioni sono il banco di prova, soprattutto perché andranno al voto quattro capoluoghi di provincia su cinque».

@dalsociale24

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