Tornerà all’Ufficio del massimario presso la Cassazione
Raffaele Cantone ha deciso di lasciare l’Autorità nazionale anticorruzione. Dopo oltre cinque anni che il magistrato campano ha dedicato alla guida dell’Anac vuole tornare in magistratura «che ho sempre considerato la mia casa». Nella lettera che Cantone ha pubblicato sul sito dell’Autorità si legge che «sento che un ciclo si è definitivamente concluso, anche per il manifestarsi di un diverso approccio culturale nei confronti dell’Anac e del suo ruolo».
La scelta di Cantone era nell’aria, anche se poteva essere prevedibile che l’avrebbe presa con la scadenza naturale del mandato fra qualche mese. Ma il magistrato ha deciso di accelerare dopo le «dolorose vicende da cui il Csm è stato investito hanno comportato una dilazione dei tempi tale da rendere non più procrastinabile una decisione». Per ora, come ha scritto lui stesso nella missiva, Cantone tornerà all’Ufficio del massimario presso la Cassazione.
Sulla scelta di Cantone si è espressa anche Transparency Internatonal con la quale l’Anac aveva avviato una collaborazione. «Siamo sicuramente felici che un magistrato del calibro di Raffaele Cantone ritorni a ricoprire il suo ruolo nel sistema della giustizia convinti che possa apportare un contributo positivo in un momento così critico», ha dichiarato il Presidente di Transparency International Italia Virginio Carnevali.
Carnevali ha anche espresso fiducia nel governo e nel parlamento per l’individuazione della «figura più adatta per sostituire il Presidente Cantone, perché la corruzione è tra i problemi più gravi che abbiamo in Italia, in grado di produrre disastrose conseguenze per il sistema Paese». Tra i primi ad intervenire sulla vicenda il ministro della Pubblica amministrazione Giulia Bongiorno. «L’Anac ha fatto cose molto importanti anche dal punto di vista culturale, ma occorre tenere conto anche dei tempi e della necessità di accelerare».