I timori dei sindacati
La nuova giunta regionale della Basilicata ha paventato la possibilità di fare un passo indietro rispetto agli accordi che la passata amministrazione ha siglato con i sindacati per il reddito minimo di inserimento. Cgil, Cisl e Uil hanno espresso preoccupazione e hanno sottolineato che «gli accordi hanno un valore politico ma anche giuridico e il non rispetto degli stessi è un atto gravissimo che non può che determinare conseguenze non positive».
Le sigle sindacali lucane hanno evidenziato che «l’impegno sulle risorse destinate al Reddito minimo è una questione che riguarda anche l’utilizzo delle stesse». Un impegno che era stato assunto dalle parti per affrontare la drammatica crisi economica e sociale che attraversava la regione. Da qui la scelta di adottare questa misura introducendo la cosiddetta Carta carburante.
Grazie a questa iniziativa migliaia di nuclei familiari della Basilicata sono uscite da «una condizione di disagio quando non anche di disperazione, grazie a quella che è stata una delle prime misure di reddito di inserimento varate in Italia a livello regionale. Si tratta di risorse che, a nostro avviso, non possono essere sprecate», ha evidenziato Cgil, Cisl e Uil. I sindacati hanno pertanto richiesto la convocazione urgente di un tavolo di concertazione con la giunta regionale.