Il progetto è realizzato grazie alle risorse del Fondo nazionale contro la povertà
«Tutti devono avere la possibilità di rimediare ai propri errori con percorsi umani, rispettosi anche se rigorosi». Queste le parole del sindaco di Palermo Orlando alla presentazione di Revival. Il progetto, coordinato dall’assessorato per la Cittadinanza solidale, prevede ospitalità per i detenuti che devono scontare i domiciliari, ma non hanno un domicilio. Prevista ospitalità anche per quei detenuti che, per esigenze sanitarie legate al Covid-19, non possono svolgerlo presso il proprio domicilio.
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Il periodo di detenzione domiciliare sarà passato presso una struttura convenzionata con il Comune. Si tratta di una struttura gestita dall’associazione Cammino d’Amore. Il progetto avrà una durata di tre mesi e sarà realizzato grazie alle risorse del Fondo nazionale contro la povertà. 32 il massimo di utenti che potranno ospitare. Ad oggi sono 8 i cittadini che la magistratura ha autorizzato. Per ciascuno di loro l’Ufficio Esecuzione Penale Esterna ha elaborato un piano personalizzato. Alcuni detenuti potrebbero svolgere attività di volontariato, culturali e sociali all’esterno della struttura.
«Si tratta di un progetto sperimentale – spiega l’assessore Giuseppe Mattina – che conferma la visione di una città che a trecentosessanta gradi vuole prendersi cura di tutti, anche di chi, avendo commesso errori e reati, sta facendo un percorso di reinserimento sociale concordato e monitorato dalle strutture del Ministero della Giustizia».