Secondo i dati Istat del 2018 (ultimi disponibili) in Italia ci sono oltre 7 milioni di caregiver informali. La definizione esatta di caregiver familiare viene dara dall’art. 1, comma 255, della legge 205 del 30 dicembre 2017. Resta però il nodo del riconoscimento di questa figura, presente nella legge 1462 chiusa in un cassetto dell’XI Commissione del Senato. Queste persone non hanno tutela giuridica. L’ultimo a ribadirlo, in ordine di tempo, è stato il Consiglio nazionale del notariato al proprio congresso nazionale. Pochi giorni fa il Comitato Onu sui diritti delle persone con disabilità ha condannato l’Italia per la mancanza di una legge che tuteli le persone che si prendono cura di un parente non autosufficiente.

In attesa che il parlamento faccia la propria parte, ci sono Regioni che guardano avanti. La Puglia ha approvato una misura a sostegno di chi assiste un familiare malato o con gravissima disabilità (art. 3 Dm Fna 2019). Questa mattina è stato siglato a Bari il protocollo d’intesa tra Regione Puglia, Anci Puglia, Federfarma Puglia, Confcommercio Puglia, Confartigianato Imprese Puglia, Confesercenti Puglia, Legacoop Puglia, Confcooperative Puglia. L’accordo prevede azioni a supporto dei caregiver familiari, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione Posso Prima io?

Ma la partita a livello nazionale non è chiusa. Tra chi si adopera maggiormente su questa partita c’è la Fish. La federazione ha da subito messo in chiaro di voler portare a casa il risultato. Si tratta di un’istanza che Fish segue da anni, e che ha la necessità urgente di trovare risposte e diritti certi. È uno dei principali punti sui quali la federazione ha detto di voler battere nel confronto con il Governo Meloni. Di fatti il tema è stato già affrontato nel primo incontro con il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, della scorsa settimana.

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