La riforma della cittadinanza

La riforma della cittadinanza

Audite Libera, Nibi, la Comunità di Sant’Egidio e l’associazione Cittadinanzattiva

Questa mattina la commissione Affari costituzionali della Camera ha sentito i rappresentanti di alcune organizzazioni sulla riforma della cittadinanza all’esame della commissione stessa. All’esame della commissione anche le tre proposte di legge presentate da Boldrini, Polverini e Orfini, concernenti modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91 sulla cittadinanza.

Tra le associazioni audite in commissione anche Libera. «Chiediamo – ha detto Giuseppe De Marzo in commissione – una riforma del sistema sociale perché il nostro sistema di welfare è sottofinanziato e non è in grado di garantire diritti per tutti. Le destre cavalcano in maniera vergognosa la tensione sociale, contrapponendo persone che nascono qui a coloro che passano per il nostro Paese».

Per Diana Pesci dell’associazione Neri italiani – Black italians ha sottolineato le necessità di riconoscere la cittadinanza al milione di persone che ne avrebbe diritto. Sempre per Nibi era presente anche Paolo Barros, il quale ha dichiarato che «chi nasce qui è uno straniero di serie b, non abbiamo un passaporto italiano, o siamo stranieri di Paesi in cui non siamo mai stati. Chiediamo una riforma seria con l’attribuzione di cittadinanza italiana ai figli di migranti regolarmente soggiornanti in Italia». Le altre realtà audite dalla commissione presieduta da Giuseppe Brescia sono la Comunità di Sant’Egidio e l’associazione Cittadinanzattiva.

Redazione
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