A darne notizie l’associazione Cleanap, che ha gestito il progetto da gennaio a settembre 2015
51 mila sessioni. 12.451 ore e 39 minuti di pedalate. 14.614 iscritti. Questi alcuni dei numeri del servizio di bike sharing a Napoli nel periodo in cui a gestirlo è stata l’associazione Cleanap. Ovvero da gennaio al 30 settembre 2015. Bike Sharing Napoli è stato un progetto di ricerca realizzato per il bando Smart Cities and Communities and Social Innovation del Miur – Pon Ricerca e Competitività 2007-2013.
Dal 15 giugno partirà la rimozione dell’infrastruttura afferente al progetto. Sia delle ciclostazioni che dei totem. Strutture site in dieci aree della città. La rimozione avviene a 5 anni dalla chiusura del progetto, dopo varie lungaggini burocratiche con il Miur. A darne notizia l’associazione Cleanap.
Con decreto del 26 febbraio 2020 del Miur Cleanap è titolata a interfacciarsi direttamente con il Comune di Napoli, senza avere il ministero come intermediario. Contestualmente al periodo di lockdown l’associazione ha lavorato alle ipotesi di ripristino e riuso dell’infrastruttura. Un periodo durante il quale Cleanap si è interfacciata con il Comune di Napoli.
Tra le proposte avanzate dall’associazione il ripristino del bike sharing sul modello del 2015, la conversione del sistema preesistente in uno di quarta generazione, ovvero senza l’uso delle ciclostazioni. E ancora la conversione del precedente sistema in modalità Park & Ride nei parcheggi Anm. Ed infine il riutilizzo delle ciclostazioni come rastrelliere dove poter parcheggiare in sicurezza in città la propria bici privata.
«Purtroppo – commenta Cleanap – nessuna delle ipotesi è stata reputata fattibile, ce lo aspettavamo, ma ne siamo dispiaciuti e sentivamo comunque il dovere di provarci: ci sembrava utile non sprecare infrastruttura ed esperienza». Le aree verranno ripristinate e saranno disponibili, come richiesto dall’amministrazione, per i nuovi player che hanno manifestato interesse nel bando per la sperimentazione di bike sharing a Napoli.