Il gruppo di lavoro nominato con decreto del ministero dell’Istruzione per affrontare la materia lamenta una mancanza del governo
Quando si parla di contrasto alla povertà educativa minorile non si può non parlare dell’impresa sociale Con i Bambini. Sono decine i progetti finanziati nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile da parte dell’impresa sociale. Ultimo in ordine di tempo il progetto OpenSpace, che ha visto ActionAid come capofila, con la comunità educante w le scuole coinvolte di Bari, Milano, Palermo e Reggio Calabria. Un progetto che ha coinvolto oltre 4mila giovani fra gli 11 e i 17 anni, 300 docenti ed altrettanti genitori.
È impensabile che faccia tutto il privato. Ma cosa sta facendo il pubblico sul tema del contrasto alla povertà educativa? Secondo il gruppo di lavoro nominato con decreto del ministero dell’Istruzione per affrontare la materia, non abbastanza. Il gruppo ha prodotto un documento dettagliato di 36 pagine, con puntuali indicazioni e raccomandazioni operative consegnato al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Ludovico Albert, Franco Lorenzoni, Andrea Morniroli, Vanessa Pallucchi, Don Marco Pagniello, Marco Rossi-Doria, Chiara Saraceno lamentano di non aver ricevuto risposta.
«Non abbiamo ricevuto una risposta ufficiale su un programma di investimento educativo a sostegno dei soggetti e delle situazioni più fragili, che fa tesoro dell’esperienza. Per questo siamo molto preoccupati, perché consapevoli dell’attesa per un investimento che deve raggiungere presto e bene scuole e territori colpiti da crescente povertà educativa. Auspichiamo – si legge nella nota degli esperti – una risposta positiva nei prossimi giorni, soprattutto per le centinaia di migliaia di bambini e ragazzi, scuole e insegnanti, enti locali, civismo educativo del terzo settore italiano».