I fatti di Roma sui disastri ambientali fanno riflettere anche in Campania, il rischio che possa succedere la medesima cosa è pensiero di molti.
Che Roma fosse come Napoli, o viceversa, lo avevano già scritto gli autori dell’anonimo libro inchiesta edito da Castelvecchi.
Nello Trocchia, Ylenia Sina e Luca Bonaccorsi ce lo avevano anticipato ed oggi si sta avverando ciò che si è letto in “Roma come Napoli”.
A confermare lo stato emergenziale dei fatti è Alfonso Langella, segretario generale della Fit Cisl Campania che si occupa del settore trasporti e ambiente e che denuncia, senza mezzi termini, il rischio che Napoli possa vivere un disastro ambientale simile a quello verificatosi oggi con l’incendio del TmbSalario a Roma, esclamando « Prefetto convochi subito un tavolo con tuttigli attori coinvolti nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti ».
Per Langella il pericolo è imminente « La terza gara di rimozione delle ecoballe è andata deserta, la raccolta differenziata tra Napoli e provincia è ancora inferiore alla media nazionale e la gestione degli Ato, aumentati a tre sul territorionapoletano con la legge regionale 14 del 2016 ma oggetto di rivendicazioni di natura politica, non ha portato al momento alla razionalizzazione delle spese tanto è vero che ogni Comune sta bandendo la sua gara d’appalto. In questo modo aumenta il rischio che vengano bruciati i cumuli di rifiuti accumulati, non trattati e non smaltiti, con danni enormi perle comunità e senza dare garanzie ai lavoratori del comparto».
Carmen Cretoso
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