La convenzione avrà durata di 15 anni
Sviluppare nuove forme integrate dell’abitare destinando quote delle nuove costruzioni all’emergenza abitativa. Questa l’idea alla base della convezione che la giunta Raggi ha proposto ai costruttori privati. Il provvedimento mira a sostenere le famiglie che si trovano in un limbo economico. Nuclei che da un lato non possono permettersi un alloggio sul mercato libero e dall’altro non hanno i requisiti per accedere ad una casa popolare. Il provvedimento mira a favorire «la gestione in comune di servizi, spazi e pratiche innovative dell’abitare», si legge nella nota.
La convenzione avrà durata di 15 anni. Per questo periodo saranno fissati dei vincoli dei canoni per gli alloggi sociali. La convenzione fisserà anche gli obblighi di entrambe le parti per la durata del contratto. Diverse le tipologie di offerta abitativa. Dalla locazione a lungo termine alla locazione con facoltà di riscatto. Il prezzo di vendita non potrà superare le quotazioni minime Omi relative al semestre precedente la vendita. Il soggetto attuatore potrà affidare la gestione sociale ad un gestore sociale al fine di coinvolgere i cittadini nella gestione degli spazi comuni.
«La città torna a pianificare anche sull’abitare per rispondere ai bisogni reali. Mettiamo in campo nuovi strumenti che ci permettono di attuare diverse soluzioni: l’acquisto di nuovi immobili da acquisire al patrimonio di Roma Capitale, il Piano Strategico che delinea i criteri generali e i diversi atti per il superamento della condizione di emergenza abitativa in un percorso strutturato. In questo lavoro – ha detto il sindaco Virginia Raggi – il rapporto tra pubblico e privato è fondamentale».