Per ridurre ai minimi termini gli assembramenti davanti a supermercati e farmacie
Circola in queste ore la possibilità di ridurre gli orari delle attività commerciali aperte durante il periodo di emergenza. Secondo la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan, sarebbe una scelta «sbagliata che contribuirebbe ad alimentare il caos. Non è più il tempo di adottare vie di mezzo». Per la deputata di Italia Viva non si possono adottare mezze misure. «O si provvede a un lock down totale per due settimane con il sostegno dell’esercito, oppure è necessario porre in essere tutte le misure per limitare assembramenti», dice la Rostan.
Secondo la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera potrebbe al contrario essere utile «valutarne l’apertura h24 per ridurre ulteriormente gli assembramenti e le code. Siano piuttosto rinforzati i controlli in strada da parte delle forze dell’ordine e dell’esercito sugli spostamenti dei nostri concittadini e sulle reali necessità di abbandonare la propria abitazione».
Per limitare maggiormente gli spostamenti e per sostenere le persone anziani o con particolari difficoltà sono molte le attività che si sono dotate di un servizio di consegna a domicilio. A queste si sono aggiunta tante realtà del mondo del volontariato. In tutta Italia ci sono ad esempio i volontari di Auser. Ci sono pi singole esperienze come quella di Portici, nel napoletano, dove i consiglieri comunali si sono resi disponibili per consegnare la sposa. E ancora le esperienze di Emergency a Milano e Insurgecia a Napoli. E tante altre nate od implementate lungo tutto lo stivale.
Secondo Michela Rostan sarebbe «importante sostenere economicamente i progetti portati avanti da tante associazioni di volontariato, che in questi giorni sono già operative in diversi comuni, per la distribuzione a domicilio della spesa».