Scommettiamo che fa male?

Scommettiamo che fa male?

Tutti gli appuntamenti si terranno dalle 17 alle 19 in diretta streaming su Facebook e su YouTube di Avviso Pubblico

Dai 32 casi di problemi legati al gioco d’azzardo nel 2009 si è passati ai 233 del 2019. Nei primi 6 mesi del 2020 si è registrato un calo del 18 per cento rispetto al primo semestre 2019. Calo legato presumibilmente alla chiusura delle sale gioco per l’emergenza sanitaria. Questi i numeri dell’Osservatorio Epidemiologico Metropolitano Dipendenze patologiche dell’Ausl di Bologna. Persone seguite dal Sert, ma anche dalle istituzioni. Il Comune di Bologna è molto sensibile alla tematica. Per questo sono stati organizzati cinque giorni di formazione sul gioco d’azzardo. Il percorso formativo “Scommettiamo che fa male?”, organizzato, nell’ambito del progetto “L’azzardo non è un gioco”, dall’Osservatorio permanente per la legalità del Comune di Bologna in collaborazione con Ausl e associazione Avviso pubblico.

Tutti gli appuntamenti si terranno dalle 17 alle 19 in diretta streaming sulla pagina Facebook di Avviso Pubblico e sul canale YouTube dedicato. A partire da questo pomeriggio fino a giovedì 3 dicembre cinque appuntamenti online che toccheranno vari argomenti legati alla ludopatia. Dall’ambito sanitario a quello sociale, fino a quello economico che può diventare terreno di infiltrazioni della criminalità organizzata. Educatori, giornalisti, responsabili dei servizi di cura e prevenzione, si confronteranno sull’impatto del gioco d’azzardo nel territorio bolognese.

LEGGI ANCHE: Azzardo, giro da oltre 6 miliardi

«Non ci fermiamo neanche in queste settimane con le nostre attività di formazione e sensibilizzazione. A maggior ragione l’attuale emergenza sanitaria ci impone di non abbassare la guardia sulla ludopatia. Per questo è opportuno formare adeguatamente, aiutare le famiglie e condividere dati e conoscenza», ha dichiarato l’assessore alla Sanità del Comune di Bologna Giuliano Barigazzi. La consigliera di fiducia del sindaco per la legalità, Giulia Di Girolamo, ha aggiunto che «abbiamo voluto fornire uno strumento ulteriore a cittadini e operatori sociali e sanitari e favorire lo scambio di buone pratiche, azioni concrete che ci permettono di orientare sempre meglio le nostre politiche di contrasto al Gap e di promozione e tutela del benessere della nostra comunità».

Redazione
ADMINISTRATOR
PROFILE

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Skip to content