Oggi, ad un anno dall’inizio della pandemia, Save the Children ha pubblicato un rapporto dal quale emerge che gli studenti hanno perso 74 giorni di scuola
Il rischio del contagio ha allontanato gli studenti dalla scuola. In parte per la paura da parte dei genitori. Ma in gran parte per le decisioni politiche. Almeno in Italia. Soprattutto in alcune regioni. Questo ha fatto sì che i ragazzi perdessero molti giorni di lezione. Su una media globale di 190 giorni annui di frequenza, gli studenti ne hanno saltati 74. Più di un terzo dei giorni di scuola persi. Senza possibilità di recuperarli. A sottolinearlo è Save the Children in occasione del triste anniversario della pandemia da Covid-19. 194 i Paesi presi in esame. America Latina, Caraibi, Asia meridionale le regioni dove si registra una maggiore perdita delle ore di scuola.
Accanto a questo problema si ripresenta l’ormai annosa questione dad. L’accesso alla didattica a distanza non è un problema solo per i Paesi più poveri. E nemmeno per le regioni e le aree più poveri dei Paesi esaminati. Gli Stati Uniti sono il Paese più disconnesso da internet rispetto agli altri ad alto reddito. In Europa hanno maggiori difficoltà solo gli studenti di Bulgaria e Romania. La questione è stata affrontata – anche su dalSociale24 – più volte anche per l’Italia. Divario che potrebbe crescere ancora a fronte delle chiusure delle scuole in diverse aree del Paese. Come abbiamo sottolineato ieri il rischio della chiusura delle scuole è concreto.
Proprio in Italia le disuguaglianze territoriali sono evidenti. Soprattutto tra i più piccoli. Lo ha ricordato questa mattina la direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save The Children, Raffaela Milano. «Il rischio è dunque quello di un ulteriore ampliamento delle diseguaglianze educative. Questi dati non possono lasciare indifferenti. Anche alla luce dei nuovi sviluppi della pandemia – ha detto Raffaela Milano – occorre mettere la scuola concretamente al primo posto, facendo ogni possibile sforzo per assicurare la prevenzione e la tutela della salute per gli studenti ed il personale scolastico e mantenere le scuole aperte in sicurezza, ricorrendo alla didattica a distanza solo nei casi di acclarata impossibilità di proseguire le lezioni in aula».
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