Ieri sera un decreto del Consiglio dei Ministri
Ieri sera il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto istruzione che risponde alle preoccupazioni rappresentate dai sindaci e dall’Anci anche sul tema del trasporto scolastico. Nei giorni scorsi infatti il tema era arrivato alla ribalta della cronaca nazionale dopo il parere della Corte dei Conti che aveva indicato che essendo un servizio paragonabile al trasporto pubblico andava pagato dagli utenti e non dai Comuni.
Il decreto approvato ieri nel corso del Consiglio dei Ministri ha confermato che quanto previsto dall’articolo 5 del decreto legislativo 13 aprile 2017, ovvero che il Comune può decidere se chiedere una quota parte alle famiglie, in ragione delle condizioni economiche. Una discrezione che resta alle singole amministrazione e, nel caso, per una quota minima.
«Siamo molto soddisfatti, abbiamo vinto una battaglia importante. I Comuni, nell’ambito della propria autonomia e nel rispetto degli equilibri di bilancio, potranno continuare a gestire il servizio scuolabus come hanno fatto finora mentre per le famiglie non cambierà nulla», ha detto il presidente di Anci Piemonte, Alberto Avetta.
Dopo il parere della Corte dei Conti l’associazione dei Comuni aveva interpellato il ministero dei Trasporti ed il Miur per capire quali potessero essere le conseguenze. La notizia era giunta anche in parlamento, tanto da mobilitare i deputati Davide Gariglio e Roberto Pella. «Il chiarimento legislativo è molto importante per i Comuni, in particolare per i più piccoli e per i territori a rischio di spopolamento. La norma approvata dal governo va nella direzione auspicata dall’Anci», ha affermato Roberto Pella.