Scuole vietate a centinaia di studenti siciliani

Scuole vietate a centinaia di studenti siciliani

La deputata regionale della Lega in Sicilia, Marianna Caronia, denuncia che il governo regionale impedisce agli studenti con disabilità di accedere a scuola

La rilevazione Istat sulle Misure del Benessere equo e sostenibile dei territori ha sancito che le scuole italiane non sono accessibili. Meno di una scuola su tre, possiede bagni, porte, scale, ascensori, rampe esterne a norma. Solo il 32,6 per cento è accessibile agli studenti con disabilità motoria. E le scuole del Mezzogiorno sono quelle che abbassano ulteriormente una media già lontana dagli standard europei. In Sicilia, addirittura, sono impossibilitati ad andare a scuola centinaia di studenti che necessitano di assistenza igienico-personale.

Studenti «ai quali è stato chiesto di fornire un certificato rilasciato dalle Uvm-Unità di Valutazione Multidisciplinare, che però in Sicilia non sono mai state attivate per l’assenza di un decreto attuativo della normativa nazionale. Le famiglie devono insomma produrre un certificato che nessuno può rilasciare». A denunciarlo la deputata regionale della Lega, Marianna Caronia. Una parte di questi studenti hanno ricevuto un certificato sostitutivo dalle Asp di competenza. La maggior parte però non potrà frequentare la scuola. Secondo quanto riferisce la Caronia, su 187 studenti di Palermo che hanno chiesto l’assistenza, solo 59 avrebbero ottenuto il certificato sostitutivo.

C’è poi una difficoltà anche per gli studenti che necessitano dell’assistenza all’autonomia e alla comunicazione. Oltre 2 mila solo tra Palermo, Catania e Messina. Gli studenti con disabilità sensoriali o cognitive non avranno il servizio garantito da inizio anno. Una situazione che si ripete ogni anno, anche in altre regioni, come la Campania. «Siamo di fronte ad una vera e propria barriera burocratica, che diventa barriera fisica all’accesso alle scuole per centinaia di studenti. Una situazione davanti alla quale il governo regionale, se non vuole essere complice deve agire e farlo in fretta, commissariando gli enti inadempienti nell’applicare le linee guida ed eliminando ogni barriera e cavillo burocratico che rende impossibile agli studenti di fruire del sacrosanto diritto allo studio», conclude la Caronia.

@dalsociale24

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