Shubh, percorsi per l’accoglienza

Shubh, percorsi per l’accoglienza

295 i destinatari interessati dal progetto che terminerà a giugno 2022

Mettere al centro i diritti della persona. Offrire ai titolari di protezione internazionale un percorso individualizzato che possa valorizzare il singolo. Questo è Shubh Servizi Integrati per l’autonomia socio-economica dei titolari di Protezione Internazionale. Il progetto finanziato da Ue e ministero dell’Interno ha l’obiettivo di supportare i beneficiari su tematiche inerenti il lavoro, la casa, l’approccio culturale, i servizi territoriali.

Presentato ieri da Inca, Arci, Auser Sunia, il progetto terminerà a giugno 2022. Sette le regioni interessate: Veneto, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia. 295 i destinatari che fuggono da situazioni di conflitto, discriminazione, violenza e sopraffazione.

Un progetto che «supera le divisioni e crea reti che cooperano. Non ha senso dividere gli interventi in maniera settoriale, la persona è una. Noi interveniamo in maniera integrata. Nello specifico, noi di Auser cultura offriremo ai rifugiati una formazione linguistica e promuoveremo competenze spendibili nel lavoro», ha detto alla presentazione il responsabile nazionale di Auser cultura, Fabrizio Dacrema.

Redazione
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