Dall’inizio dell’anno 12 bambini sono morti
In Siria i bambini continuano a morire. Lo denuncia Unicef che, attraverso un comunicato, ricorda i ripetuti appelli lanciati. 12 i bambini morti dall’inizio dell’anno. 5 di questi non hanno raggiunto la prima settimana di vita. Tutto questo succede a Rukban, al confine sudoccidentale della Siria con la Giordania.
«Nonostante i ripetuti appelli, le morti di bambini continuano ad aumentare con un tasso allarmante», denuncia Unicef. L’organizzazione sottolinea che i primi giorni di vita sono i più importanti per la sopravvivenza di un bambino. Anche se a Rukban «nessun bambino dovrebbe nascere o crescere», sottolinea Unicef. Nonostante gli aiuti umanitari le condizioni dell’area non migliorano. L’ultimo appello richiama l’attenzione sull’emergenza sanitaria che, date le temperature gelide, è maggiormente necessaria.
L’organizzazione ricorda che ad inizio febbraio, assieme ad UN e alla Mezzaluna Rossa Araba Siriana, ha distribuito aiuti per assistenza sanitaria, nutrizionale, igiene e istruzione a circa 40mila persone che vivono a Rukban. Ma non basta. Unicef rilancia l’appello «a tutte le parti di considerare in primo luogo i bambini e trovare con urgenza una soluzione duratura per porre fine agli anni di sofferenze che hanno dovuto sopportare». In assenza di questo impegno l’organizzazione chiede almeno un facile accesso ai soccorsi umanitari.