Il convegno “Il Passaporto ematico e l’importanza della ricerca” si terrà venersì 25 alle 10.30 presso l’Antisala dei Baroni al Maschio Angioino
Nel corso degli anni sono stati diversi i giovani atleti deceduti nel corso di attività sportive. Tra questi i giovani calciatori Piermario Morosini e Carmelo Imbriani. In seguito a questi fatti è emersa con maggiore forza la necessità di investire nella prevenzione, strumento cruciale per la tutela della salute, anche degli sportivi. Ad oggi però non sono ancora obbligatori gli esami ematici per il rilascio dell’idoneità sportiva. Molte associazioni di categoria ed altre organizzazioni si stanno battendo per rendere obbligatorio il passaporto ematico, per la tutela della salute in campo sportivo. Tra queste c’è la Pro Loco “Antonio il Grande” di Sant’Antonio Abate, in provincia di Napoli.
L’associazione ha organizzato, venerdì 25, il convegno “Il Passaporto ematico e l’importanza della ricerca”. L’iniziativa, che si terrà alle 10.30 presso l’Antisala dei Baroni al Maschio Angioino, è organizzata in collaborazione con la Fondazione Fioravante Polito e con il patrocinio del Comune di Napoli. All’evento parteciperanno, tra gli altri, l’assessore alla salute del Comune di Napoli, Vincenzo Santagada, il consigliere comunale di Napoli, Catello Maresca, il magistrato esperto di diritto sportivo, Ernesto Caggiano. A moderare i lavori la presidente della commissione Politiche sociali e giovanili del Comune di Sant’Antonio Abate, Anna De Stefano.
Come si legge nella nota diffusa dalla Pro loco di Sant’Antonio Abata, l’evento punta a «sensibilizzare il mondo dello sport, l’opinione pubblica e i mass media sulla prevenzione delle malattie ematiche per gli atleti e sull’importanza della ricerca nel mondo dello sport».
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