Gli operatori del comitato di Napoli della Croce Rossa Italiana eseguiranno tamponi gratuiti 7 giorni su 7 dalle 10.30 alle 14.30 fino al 30 settembre
La campagna vaccinale prosegue, ma sono ancora molte le persone che non sono riuscite a ricevere neanche la prima dose. Queste sono ancora vulnerabili al virus, nonostante i dispositivi di protezione individuale. Per questo effettuare un tampone di controllo se si viaggia su mezzi pubblici affollati o si passeggia per strada piene di gente sarebbe una prassi da adottare. Non tutti possono permettersi di accedere al un tampone regolarmente. E c’è chi non si è mai sottoposto ad un controllo. Soprattutto tra le persone più vulnerabili. Per questo la Croce Rossa ha inaugurato il centro tamponi gratuiti.
Da ieri, e fino al 30 settembre, sarà operativa, presso la stazione Centrale di Napoli, una postazione della Croce Rossa per effettuare tamponi. Gli operatori saranno operativi 7 giorni su 7 dalle 10.30 alle 14.30. L’iniziativa è realizzata grazie alla collaborazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato. L’obiettivo del gruppo napoletano è effettuare tra i 300 e i 400 tamponi al giorno. I tamponi sono gratuiti e non hanno necessità di prescrizione medica.
«Mettere in sicurezza i vulnerabili significa proteggere tutta la comunità partenopea e avere accesso a screening gratuiti è una grande occasione per la nostra città. Raggiungeremo le persone più vulnerabili che al momento sono lasciate fuori dalle attività di screening dell’infezione da Sars-Cov-2, soprattutto nelle regioni e nelle città in cui il Ssn si trova in maggiore sofferenza», ha detto il presidente del comitato Napoli della Cri, Paolo Monorchio.
Finanziato dalla Commissione europea e gestito dalla Federazione Internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, il progetto Increasing Covid-19 Mobile Testing Capacities intende potenziare l’attività di screening della popolazione più vulnerabile nei Paesi maggiormente colpiti dall’emergenza sanitaria. Per questo progetto la Commissione europea ha stanziato 35,5 milioni di euro. Oltre all’Italia sono coinvolti anche Austria, Germania, Grecia, Malta, Portogallo e Spagna.
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