Zielinski: giocatore fuori, umano dentro

Zielinski: giocatore fuori, umano dentro

La famiglia del calciatore accudisce ogni giorno orfani e bambini che hanno problemi economici o che hanno genitori alcolisti, violenti o indigenti

Esistono persone che agiscono nell’anonimato. Persone magari in apparenza scontrose o scostanti, non desiderose di appagare il proprio ego che fanno cose stupende, in silenzio. Come dei gatti nella notte o in punta di piedi creano, accudiscono, amano. Succede per alcuni vip del mondo dello spettacolo ma anche del calcio. Come per Piotr Zielinski, il 27enne centrocampista del Napoli. Il quotidiano inglese Guardian ha scoperto un particolare interessante sulla sua vita. Nel completo silenzio, Zielinski nel 2015, quando militava ancora nell’Empoli, ha acquistato a Zabkowice due edifici che i suoi genitori hanno poi ristrutturato e trasformato in orfanotrofi. A gestire le strutture è l’associazione Piotrus Pan (Peter Pan) fondata dai genitori del centrocampista del Napoli.

Qui la famiglia di Zielinski accudisce ogni giorno orfani e bambini che hanno problemi economici o che hanno genitori alcolisti, violenti o indigenti. «Piotr – racconta Boguslaw il papà di Zielinski – torna ogni volta che può, va a trovare i ragazzi, gioca a calcio con loro e gli regala apparecchiature elettroniche che non usa: laptop, console di gioco, tablet». Piccoli grandi gesti per un giocatore che milita nella massima divisione del campionato di calcio italiano. Gesti che dimostrano quanto poco basti per prendersi cura della propria comunità. Anche questo vuol dire essere un campione. Un esempio, una best practice di quello che il mondo dello sport potrebbe fare, se solo volesse.

Quante cooperative sociali, associazioni, comitati, semplici cittadini volenterosi agiscono con la sole forze a disposizione, “senza santi in cielo”? Quanto il mondo dello sport potrebbe aiutare tutte queste realtà che, in mille modi diversi, in un silenzio assordante si prendono cura dei nostri bambini, delle nostre biblioteche o di chi ha bisogno semplicemente di mettere un pezzo di pane a tavola? Quanto sarebbe bello se questi due mondi si potessero incontrare? Certo, va detto, tanti calciatori fanno beneficienza, inutile fare l’elenco perché sono davvero tanti. Eppure, ci sono zone inesplorate, reti e tessuti sociali che si possono costruire.

Oggi partiamo dalle gesta “sociali” di un ragazzo semplice come Zielinski. Magari domani potremmo convincere qualcuno a comprare una Lamborghini in meno e giocare la partita più bella: quella di regalare un sorriso a chi non ce l’ha.

@rob_malfatti

Redazione
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