Libera e Lavialibera hanno elaborato i dati di Openpolis per ricostruire la spesa sanitaria della pandemia ed analizzare gli altri reati mafiosi
In questi ultimi due anni le organizzazioni criminali hanno accresciuto il loro potere di infiltrazione per fare affari. Complice la pandemia, ed anche in alcuni settori strategici di contrasto al Covid-19, le mafie hanno provato – ed in alcuni casi sono riuscite – a gestire ingenti capitali stanziati per gestire l’emergenza. Libera e Lavialibera hanno elaborato i dati di Openpolis per ricostruire la spesa sanitaria della pandemia. 28 i miliardi di euro spesi in Italia da inizio pandemia al 6 dicembre scorso. Sulla maggior parte di questi fondi non c’è stata trasparenza di spesa. In questo campo la maglia nera spetta ala Liguria, di cui si conosce solo il 9 per cento della spesa. Seguono Abruzzo con il 15, Piemonte e Umbria con il 16 per cento.
Quello sanitario non è l’unico settore sul quale hanno messo le mani le organizzazioni mafiose. Nel dossier “La tempesta perfetta 2022. La variante Criminalità” sono stati elaborati i reati commessi dalle mafie regione per regione. Questa analisi ha permesso di suddividere le regioni sulla base delle azioni criminali riscontrate. Quattro i bollini. Dal rosso per i più gravi al bianco per il rischio più basso di infiltrazioni mafiose. Il massimo rischio si è registrato in 7 regioni. Sicilia, Calabria, Puglia, Lazio (che segna l’incremento maggiore con un +57%), Sardegna, Basilicata, Trentino Alto Adige (secondo per aumento con il 50%).
Ci sono poi regioni finite in zona rossa per specifici reati. Come nel caso della Campania. Prima per numero di interdittive nel biennio della pandemia con 929. Seguo la Calabria a 914. La Campania è prima anche per numero di delitti informatici. Con 3160 registra un +56 per cento rispetto al biennio precedente. Per questo genere dei reati l’incremento maggiore in percentuale lo registra la Basilicata con un +83 per cento, seguita dalla Sardegna (+63).
«Negli ultimi due anni per afferrare i profitti da virus è nato un nuovo mercato criminale in grado di propagarsi con la stessa rapidità del Covid-19. Una variante criminalità che non è solo mafiosa, con operatori economici che vanno a cercare i servizi della mafia per stare sul mercato e faccendieri e corrotti che fanno da ponte con le organizzazioni criminali. Dalla politica aspettiamo risposte nette», chiare e veloci, denuncia Libera.
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