Lo scorso 23 novembre l’Agenzia per la coesione territoriale ha pubblicato il bando per la valorizzazione economica e sociale dei beni confiscati alla criminalità. Un punto che rientra anche tra gli interventi descritti dal Pnrr. Nel bando viene evidenziato l’opportunità di individuare una modalità di finanziamento di quegli interventi che per dimensione, valore simbolico, sostenibilità e prospettive di sviluppo richiedano una concertazione tra soggetti istituzionalmente competenti. E tra questi si immagina siano presenti gli enti del terzo settore che, negli anni, hanno dimostrato di saper al meglio gestire questi beni.

Sono centinaia le esperienze di riuso sociale dei beni confiscati alla criminalità. Dalla Masseria Antonio Esposito Ferraioli di Afragola a Casa Glò a Posillipo. Da Villa Fernandes a Portici ai bene gestiti dal consorzio Nco nel casertano. Questo per soffermarci alla sola Campania. E proprio dalla Campania parte la richiesta di rivedere quel bando. Perchè, nonostante le esperienze del terzo settore, proprio questi enti sono esclusi dai soggetti proponenti. Il bando si rivolge alla sola pubblica amministrazione. Per il Forum del Terzo Settore della Campania si tratta di un «decisione errata». Come ha sottolineato nei giorni scorsi anche la portavoce del Forum Nazionale Terzo Settore, Vanessa Pallucchi.

Per questo il Forum del Terzo Settore della Campania ha lanciato una petizione al ministero per il Sud e la Coesione sociale. Nella lettera si chiede un intervento integrativo al bando. Tra i firmatari, oltre al Portavoce dal Fts della Campania, Giovanpaolo Gaudino, i Portavoce di Sicilia, Giuseppe Di Natale, Puglia, Davide Giova, Calabria, Luciano Squillaci, Simmaco Perillo di Nco, Antonio Capece di Villa Fernandes, l’associazione Sott’e’ncoppa, membro dell’Ats Masseria Ferraioli.

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