A Rho, nel milanese, è nato il Textile hub di Vesti Solidale, il più grande impianto di riciclo tessile del nord Italia. Con un investimento di 8 milioni di euro, il centro gestirà fino a 20mila tonnellate di rifiuti tessili l’anno, riducendo l’impatto ambientale e creando opportunità di lavoro per persone svantaggiate. La cooperativa Vesti Solidale è leader nel recupero del second hand e del riciclo tessile. Il Textile hub diventa il punto focale della raccolta tessile, riducendo le emissioni di Co2 ed adottando tecnologie innovative per una gestione intelligente dei rifiuti.

La struttura gestirà la fase finale del ciclo di vita di indumenti usati e prodotti tessili post-consumer. Dagli abiti alle scarpe alle borse conferiti nei cassonetti. Ma anche capi provenienti da aziende d’abbigliamento, tra cui alcuni marchi d’alta moda, come capi resi, invenduti o difettosi. E rifiuti pre-consumer, ovvero scarti di lavorazione. «Gli abiti che non usiamo più contengono un’enorme quantità di materiale che è un peccato incenerire insieme al rifiuto indifferenziato. È fondamentale integrare nelle produzioni materiali rigenerati sostituendo le fibre vergini con quelle provenienti da tessuti e capi riciclati», ha spiegato il presidente di Vesti Solidale, Matteo Lovatti.

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Le fibre selezionate dall’impianto sono poi trasformate in nuovi filati di lana, cotone, jeans, poliestere. Oltra a progetti di riutilizzo di nylon e cuoio, e alla filiera del second-hand, attraverso la catena di negozi Share presenti in Lombardia e Piemonte. Ciò che rende ancor più importante questa iniziativa è l’impatto sociale. Il 74,5 per cento dei dipendenti della coop sono individui con diverse fragilità, ai quali sono offerte opportunità di lavoro ed autonomia. Questo progetto dimostra che sostenibilità e inclusione possono andare di pari passo.

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