Musei e luoghi d’arte come le Catacombe o il tesoro di San Gennaro sono tra le strutture maggiormente visitate a Napoli. I dati diffusi oggi dal Comune di Napoli evidenziano un boom di presenze già dal primo weekend di maggio, quando in città si sono contate oltre 97mila presenze. Un trend in costante crescita, come testimonia il turismo in città nel ponte del 2 giugno. non si scopre oggi la vocazione turistica della città di Napoli. «Serve però un cambio di passo. Bisogna stravolgere il paradigma esistente, incrementando il flusso di turisti anche nelle aree meno comuni, come le periferie», ha sottolineato Roberto Malfatti, presidente della cooperativa sociale Sepofà, capofila di Aree Cittadine riQualificabili da Umane Alleanze.

Uno degli asset del progetto A.C.Q.U.A. è il turismo e l’obiettivo è quello di creare una narrazione diversa e attrattiva della periferia orientale di Napoli. «Il terzo settore fa tanto in questi territori, ma occorre potenziare i servizi esistenti e la rete di trasporti. Sia con la cooperativa Sepofà che con il progetto A.C.Q.U.A. stiamo lavorando sul territorio per creare nuovi flussi culturali, sostenibili e fruibili dalla cittadinanza, capaci di restituire valore per tutta la VI Municipalità», ha aggiunto Malfatti. Oltre a Sepofà sono partner di progetto anche la cooperativa Viaggi&Miraggi, SIS – Social Innovation Society, Trerrote – Teatro Ricerca Educazione, l’ente di formazione Enaip.

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Convogliare il turismo su San Giovanni a Teduccio, Ponticelli, Barra è uno dei punti chiave di A.C.Q.U.A. «Per farlo stiamo realizzando una rete sul territorio con le attività commerciali e terzo settore. Ivi incluso le guide, che stiamo formando direttamente su questo territorio. Con A.C.Q.U.A. e gli altri progetti vincitori de I Quartieri dell’Innovazione, sulla VI Municipalità di Napoli l’investimento sul sociale supera il mezzo milione di euro. Una cifra – conclude Malfatti – mai vista su quest’area della città. L’appoggio delle istituzioni in questo percorso è fondamentale e deve sostenere l’effetto trainante che si può creare».

34.9 milioni tra strutture ricettive e indotto. Questi i dati rilevati dalle associazioni di categoria in riferimento alle presenze cittadine e agli incassi della filiera. Numeri che potrebbero crescere convogliando i flussi turistici su altri territori della città di Napoli, a partire dell’area orientale.

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