Lo ha detto il commissario europeo per il Lavoro, Nicolas Schmit
Tra gli ultimi provvedimenti adottati dal governo nel 2019 c’è la norma a tutela dei riders, inserita nel decreto legge Crisi. Un provvedimento che ha voluto mettere al centro la dignità e i diritti di questi lavoratori. Una misura fortemente voluta dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo e che ha permesso all’Italia di guadagnarsi il plauso dell’Ue.
La stessa Unione europea sta guardando con interesse alla disciplina come si evince dalle parole del commissario europeo per il Lavoro, Nicolas Schmit, dopo il bilaterale con la ministra Catalfo. «Dall’Europa arriva un altro importante segnale di apertura: la Commissione Ue lavora ad una iniziativa sul salario minimo», commenta la presidente della commissione Lavoro del Senato per il M5S Susy Matrisciano.
In audizione davanti alle commissioni Lavoro e Politiche Ue di Camera e Senato il commissario Schmit ha sottolineato che il lavoro della Commissione non riguarda il salario minimo, ma «un quadro per portare verso l’alto i salari minimi. Noi non possiamo costruire l’Europa solo sulla competizione salariale, perché questo ci porterebbe a sempre maggiori tensioni tra gli Stati membri. Dobbiamo avere una convergenza salariale verso l’alto».
Anche alcune amministrazioni locali si sono mosse nella direzione della tutela dei diritti dei lavoratori della gig economy. A metà gennaio anche il Comune di Napoli Napoli si è dotato della Carta dei diritti dei riders e dei lavoratori della gig economy. Un documento che chiede il riconoscimento dei diritti e la tutela dei lavoratori. Ma che al contempo chiede il riconoscimento del costo del lavoro in conformità a quanto previsto dai contratti nazionali.