Uno svincolo per cancellare la Masseria Ferraioli

Uno svincolo per cancellare la Masseria Ferraioli

L’amministrazione comunale di Afragola ha inoltre presentato un progetto per la realizzazione di un canile comunale proprio sul bene confiscato

Mercoledì 22 settembre dello scorso anno l’allora Prefetto di Napoli Marco Valentini pose simbolicamente la prima pietra della ristrutturazione della Masseria Ferraioli. Il bene confiscato più grande dell’area metropolitana di Napoli avrebbe dovuto essere riconsegnato definitivamente alla cittadinanza entro sette mesi. Questo l’impegno di amministrazione e azienda vincitrice dell’appalto. Ad oggi di mesi ne sono trascorsi 14 e lo stato di avanzamento dei lavori non è mai decollato. Ma oltre a questo c’è un problema assai più grosso. Una minaccia per la Masseria Antonio Esposito Ferraioli. E stavolta non arriva dalla camorra. Ma dallo Stato. Quello stesso Stato che dovrebbe tutelare i soggetti affidatari di un bene confiscato. Ancor più di uno dall’alto valore simbolico come quello di Afragola.

Uno svincolo autostradale della Napoli-Bari che Ikea è stata condannata a costruire come opera compensativa per il suo insediamento. Una sentenza del Tribunale obbliga l’azienda alla realizzazione dello svincolo. L’opera però non è stata ancora realizzata. E aggiungiamo per fortuna. Secondo il disegno l’opera distruggerebbe la Masseria Ferraioli tagliandola in sei parti non collegabili tra loro. Un secondo progetto in capo all’attuale amministrazione comunale afragolese prevede la realizzazione di un canile comunale su tutto lo spazio del bene confiscato. Due progetti che distruggerebbero l’esperienza costruita in questi cinque anni. E che inoltre non spiegano come sarebbero compatibili con finanziamento ministeriale di 1,5 milioni del Pon Legalità. Evidentemente perché non sarebbero compatibili.

«Come ci dice don Tonino Palmese: “Non è auspicabile che si spoglia un Santo, per abbellirne un altro”. Dal primo marzo 2017 la Masseria Ferraioli ha restituito alla collettività 120mila metri quadri di bene confiscato che per oltre vent’anni era finito nell’oblio, ed in questi 5 anni il percorso di riuso sociale è un modello di successo sotto gli occhi di tutti: 320 orti urbani affidati ad altrettante famiglie, 1,5 milioni di euro del Pon Legalità, api, frutteti, giardino didattico ed una miriade di iniziative sociali che producono lavoro e lotta concreta a mafie e corruzione non possono in nessun modo essere cancellate da uno svincolo autostradale. Immaginare di interrompere questo percorso di riscatto collettivo con uno svincolo autostradale o qualsiasi altra attività invocando la superiore utilità sociale è solo un favore alle mafie, non ci sono termini di discussione e confronto», ha detto a dalSociale24 il direttore della Masseria, Giovanni Russo.

Il bene confiscato più grande dell’area metropolitana di Napoli nel 2017 è stato affidato dal Comune di Afragola a Consorzio Terzo Settore, associazione Sott’e’ncoppa, Cgil Napoli, cooperativa Siani, cooperativa L’uomo e il legno. Quanto è stato costruito in questi cinque anni potrebbe svanire in pochi mesi a causa di uno svincolo dell’autostrada e di un canile. Più volte ci siamo chiesti a chi dà fastidio la Masseria di Afragola. La risposta scontata è che dà fastidio alla camorra. Ma non solo a quella, evidentemente, dai fatti che gli enti gestori del bene confiscato stanno affrontando.

@ciro_oliviero

Redazione
ADMINISTRATOR
PROFILE

Posts Carousel

Latest Posts

Top Authors

Most Commented

Featured Videos

Skip to content