La Corte d’Appello di Genova ha confermato la decisione di primo grado
Le persone senza dimora senza regolare certificato sanitario attestante la negatività da malattie infettive trasmissibili non potevano entrare nel Comune di Alassio, in provincia di Savona. L’ordinanza sindacale del 2015 vietava l’ingresso a persone provenienti da Paesi africani, asiatici e sudamericani. Poco dopo avrebbe adottato la stessa ordinanza il vicino Comune di Carcare.
Le ordinanze erano state motivate da presunti rischi di diffusione di malattie. Nello specifico, oltre alle aree geografiche, erano indicate anche malattie come Ebola, Hiv, scabbia, tubercolosi. Già nel 2017 il Tribunale di Genova aveva ritenuto discriminatorie le due ordinanze. Con sentenza del 26 agosto la Corte d’Appello di Genova ha confermato la decisione di primo grado. Il ricordo era stato presentato da Arci, Asgi, Avvocato di Strada, Federazione Regionale Solidarietà e Lavoro.
I giudici hanno ribadito il carattere discriminatorio delle ordinanze. La Corte ha inoltre condannato i Comuni al pagamento delle spese. «Il fatto – si legge nella sentenza – che secondo notizie giornalistiche vi fossero nel territorio comunale molte persone provenienti da Africa, Asia e Sud America non è una buona ragione per inventarsi una urgenza sanitaria inesistente per allontanarle ed anzi è la dimostrazione che quella inesistente emergenza sanitaria era un escamotage per allontanare persone sgradite per altri motivi».