In aumento sia le prime chiamate che i secondi contatti al numero verde 1522
Sono state 804 le chiamate al numero verde 1522 in Emilia-Romagna nel periodo tra marzo e giugno 2020. Donne che hanno chiamato per chiedere aiuto, protezione o consulenza a difesa di una violenza o stalking. Se comparati con i dati dello stesso periodo dell’anno precedente sono più del doppio. Nel 2019 erano state infatti 365. Il 2017 con 216 casi aveva fatto registrare il numero più basso di chiamate dal 2013, anno di avvio del programma.
Le chiamate riconducibili a vittime di violenza sono 377. Nello stesso periodo del 2019 erano state 171. Aumentano anche i primi contatti al numero verde. 683 nel 2020. Lo scorso anno erano stati 289. Aumentano anche i casi di un secondo contatto al 1522. Nel 2018 erano stati 51, mentre nel 2019 76. Nel 2020 sono stati 121. Nei mesi di lockdown la Regione Emilia-Romagna avviato una campagna presso municipi e farmacie per informare le donne sull’operatività del 1522 e della rete sul territorio dei centri antiviolenza.
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«Che il fenomeno avesse subito un’impennata consistente durante i mesi di convivenza forzata fra vittime e violenti è stato chiaro fin da subito», ha detto l’assessore regionale alle Pari opportunità, Barbara Lori. Dopo le prime settimane di chiusura totale i centri antiviolenza sono stati i primi a chiedere la riapertura, almeno per dare il messaggio alle donne che i canali telefonici erano attivi e la rete di accoglienza funzionante.
Oltre 1 milione di euro a sostegno dell’attività dei centri antiviolenza. Quasi 2 milioni con un bando per favorire percorsi verso l’autonomia delle vittime. Questi i fondi destinati dalla Regione per affrontare il fenomeno ed il suo inasprimento. A questi fondi vanno aggiunti 1,9 milioni che il ministero per le Pari opportunità ha destinato all’Emilia. Questi fondi saranno utilizzati per implementare, tramite bando, interventi finalizzati a favorire l’autonomia delle donne vittime di violenza.