Violenza di genere, report shock Istat

Violenza di genere, report shock Istat

Il 39,3 per cento crede che se una donna vuole, sia possibile sottrarsi ad un rapporto sessuale

In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne l’Istat ha prodotto un report sui ruoli di genere. Dal documento dell’istituto di statistica emergono ancora molti pregiudizi. Quasi 1 italiano su 4 pensa che la violenza sia causata dal modo di vestire delle donne. Ed una parte parte del campione che lo pensa è rappresentata dallo stesso genere femminile. Il 39,3 per cento crede che se una donna vuole, sia possibile sottrarsi ad un rapporto sessuale. Il 15 per cento ritiene la donna parzialmente responsabile dello stupro se al momento dei fatti è ubriaca o sotto l’effetto di droghe.

Il report Istat snocciola anche i dati relativi alle forme di violenza. Il 31,5 per cento ha subito violenza fisica o sessuale, mentre il 5,4 un tentato stupro. Il 23,3 per cento delle donne ha subito violenza psicologica o economica. Il 16,1 è vittima di stalking. Nel 2018 sono stati 133 gli omicidi volontari di donne. I 253 centri antiviolenza che hanno risposto alla ricerca hanno accolto 43.467 donne. Di queste 29.227 hanno iniziato un percorso di uscita dalla violenza.

Il 32,5 per cento del campione crede che per l’uomo sia più importante avere successo nel lavoro, mentre il 31,5 è convinto che gli uomini siano meno adatti a occuparsi delle faccende domestiche. Il 27,9 crede che sia l’uomo a dover provvedere alle necessità economiche della famiglia e per l’8,8 per cento del campione è sempre che deve prendere le decisioni più importanti riguardanti la famiglia. Questi stereotipi sono maggiormente diffusi col crescere dell’età, tant’è che ne sono convinti il 65,7 per cento dei 60-74enni. Dal punto di vista geografico la maggiore frequenza di risposte in tal senso arriva dal Mezzogiorno (67,8%), in particolare in Campania (71,6).

Il 17,7 per cento ritiene accettabile che un uomo controlli abitualmente il cellulare o l’attività sui social network della propria compagna. Ma anche qui, come sugli altri punti, dipende dalle regioni. La Sardegna (15,2%) e la Valle d’Aosta (17,4%) presentano i livelli più bassi di tolleranza verso la violenza. Abruzzo (38,1%) e Campania (35%) i livelli più alti.

Redazione
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