Tra i delegati presenti a Bruxelles anche Vincenzo Capasso, presidente di Let’s do It! Italy
Il via ufficiale alla quinta edizione del World Cleanup Day 2023 è stato dato oggi dal Parlamento europeo. La presidente di Let’s Do It World, Heidi Solba, ed il referente europeo del World Cleanup Day, Holger Holland, hanno incontrato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Con loro anche i delegati dei Paesi europei aderenti alla rete. Nel corso dell’incontro il movimento ha esposto le proprie posizioni politiche sui principali temi portati avanti dall’associazione. A partire dalle modalità per facilitare cambiamenti significativi verso la riduzione del consumo di plastica, responsabilizzare le aziende sul ciclo di vita dei prodotti, promuovere un futuro sostenibile e l’economia circolare.
Let’s do It! intende promuovere leggi contro l’inquinamento, sistemi educativi integrati e la trasparenza nella condivisione delle informazioni sui rischi della plastica e dei suoi componenti per l’uomo, l’ambiente e il clima. Tutte posizioni che si concretizzano nelle attività del World Cleanup Day, che quest’anno si svolgerà il 16 settembre.
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Tra i delegati anche Vincenzo Capasso, presidente di Let’s do It! Italy, che ha evidenziato la necessità di investire nell’economia circolare e di approvare i decreti attuativi della legge Salvamare. L’Italia è stato infatti il primo Paese a legiferare sul recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e sulla promozione dell’economia circolare.
«Potersi confrontare con le istituzioni e con i nostri partner europei è importante. Soprattutto in vista del World Cleanup Day di settembre. Sul fronte nazionale faremo la nostra parte, pungolando le istituzioni per la promulgazione dei decreti attuativi della Salvamare e per politiche che guardino realmente al benessere del pianeta e dei territori», ha detto il presidente di Let’s do It! Italy, Vincenzo Capasso.
«Siamo qui, a Bruxelles, per promuovere il World Cleanup Day di settembre ma anche per fare la nostra parte, stimolando le istituzioni europee affinché si dia una scossa ai governi nazionali, soprattutto per quanto riguarda la legislazione ambientale. L’Italia è stato il primo Paese a legiferare sul recupero dei rifiuti in mare e nelle acque interne e sull’inserimento dell’educazione ambientale nelle scuole. Bisogna però ancora sbloccare i decreti attuativi della Salvamare e delle comunità energetiche, per fare un esempio. I fatti di cronaca ci dicono che serve un’accelerata. Non possiamo più permetterci di girare la faccia dall’altra parte e pensare agli interessi di pochi. La posta in gioco è altissima», ha concluso Capasso.
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