La decisione sarà presa su parere del cts e le regole della possibile riapertura di cinema e teatri saranno contenute nel dpcm di lunedì 1 marzo
Dopo il mondo della scuola quello della cultura è stato il più segnato dalla pandemia. Cinema e teatri sono chiusi da mesi. Anche nel periodo di calo dei contagi in alcune zone non hanno riaperto. Neanche in zona gialla hanno avuto la possibilità di riaccendere le luci rispettando il distanziamento e le altre norme anti contagio. Le luci le hanno accese lo scorso 22 febbraio oltre 500 teatri in tutta Italia. Per protesta. Un’azione simbolica per tenere alta l’attenzione sulla situazione. Un invito al governo a tornare a parlare di teatro e di spettacolo dal vivo con l’obiettivo di programmare una riapertura in sicurezza.
E forse quella protesta ha fatto breccia perché nel vertice di ieri sera a palazzo Chigi è stata paventata l’ipotesi di riapertura parziale di cinema e teatri. A partire dal 27 marzo, festa mondiale del teatro. Salvo il parere del comitato tecnico scientifico, che però ha dato un primo ok, con riserva. E solo in zona gialla. Sarebbe una prima ventata d’aria per le tante imprese culturali che sono in enorme difficoltà a causa della chiusura imposta dal governo.
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Le regole della possibile riapertura di cinema e teatri saranno contenute nel dpcm che sarà varato lunedì 1 marzo, estendendo, di fatto, le restanti norme in vigore, fino al 6 aprile. Le norme dovrebbero ricalcare pressappoco quelle della riapertura post lockdown della scorsa primavera. Ingressi contingentati, areazione dei locali, obbligo di mascherina Ffp2. E ancora biglietti nominativi, prenotazioni online, sanificazione della sala ad ogni pausa. L’ultima visione dovrà terminare prima delle 22, per poter rispettare il coprifuoco che sarà confermato a partire dalle 22.
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